I campi di gioco della Roma

In questa pagina i campi da gioco casalinghi della Roma. I terreni dove i giallorossi hanno disputato le proprie gare interne, dal 1927 ad oggi. Dal Motovelodromo Appio allo Stadio Olimpico, la lista degli stadi della Roma nella storia.

MOTOVELODROMO APPIO

Stagioni 1927/28 e 1928/29

Motovelodromo Appio

Campo di proprietà dell'Audace, che nel 1926 si era fusa con l'Alba, fu il primo terreno dove la neonata Roma disputò i suoi impegni casalinghi. Tra gli stadi più capienti della città (circa 10.000 posti), era situato vicino il prato di Centocelle e conteneva al suo interno sia un campo da calcio che una pista sopraelevata di 400 metri per gare ciclistiche e podistiche.

Per raggiungere il Motovelodromo Appio bisognava fare ben quattro chilometri a piedi poiché il più vicino capolinea dei mezzi si trovava a Porta San Giovanni. La Roma esordisce su questo terreno il 25 settembre 1927, nella gara Roma-Livorno terminato 2-0, gol di Ziroli e Fasanelli. L'inizio della partita fu rimandato per più di un'ora perchè si erano rotte le autobotti che innaffiavano il campo. Il 23 agosto del 1929 venne inaugurata l'illuminazione elettrica notturna del Motovelodromo Appio.

Il Velodromo Appio sorgeva ovviamente a Roma, nell'attuale Piazza San Gaspare Del Bufalo, nei pressi della Metro Colli Albani.

STADIO DELLA RONDINELLA

Prima partita del campionato 1929/30

La tribuna dello Stadio della Rondinella di Roma

La Roma, in attesa di trasferirsi al Testaccio, gioca nello stadio della Lazio le prime partite interne del campionato 1929/30. La prima, tra l'altro, è una partita da record in cui la Roma segna ben 9 reti alla Cremonese.

Lo Stadio della Rondinella, situato nell'attuale Viale Pietro de Coubertin, aveva una capienza di circa 15.000 posti. Rimase fino al 1957 il campo di allenamento della squadra biancoceleste, poi un incendio distrusse gran parte dell'impianto e si decise quindi di abbatterlo.

CAMPO TESTACCIO

Dalla stagione 1929/30 a novembre 1937 e
da settembre 1938 a giugno 1940

Campo Testaccio

Posizionato in Via Nicola Zabaglia, Campo Testaccio viene inaugurato il 3 novembre 1929 e per dieci anni è la tana dei lupi giallorossi. Su questo campo la Roma coglie una serie impressionante di vittorie: 103 vittorie su 161 gare disputate.

Campo Testaccio

Campo testaccio disponeva di 20.000 posti a sedere ed i prezzi erano i seguenti: si partiva dai popolari a 5-6 lire, le gradinate tra 8 e 10 lire, distinti dalle 12 alle 15 lire, tribune laterali dalle 20 alle 25 lire e tribuna coperta dalle 30 alle 35 lire. Chi era senza biglietto sfruttava il monte de' cocci per permetteva la visuale di parte del campo. Lo stadio fu abbattuto il 21 ottobre 1940. Nel novembre 2000, se pur con dimensioni inferiori a quelle originali, fu riedificato.

STADIO DEL PARTITO NAZIONAL FASCISTA

1937/38 e dal 1940 al 1943

Roma, lo Stadio Nazionale e accanto lo Stadio della Rondinella ed il campo Apolloro. Sulla sinistra l'Ippodromo Villa Glori.

Nell'area dell'attuale Stadio Flaminio, l'impianto fu progettato nel 1911 dall'ingegner Marcello Piacentini ed inaugurato nel 1913. Venne ristrutturato nel 1927 quando, ormai sotto il regime, prese il nome di Stadio del Partito Nazional Fascista e la capienza raggiunse la cifra di circa 40.000 posti. Negli anni '30 disponeva anche una di una piscina all'aperto situata nella zona della curva sud. La Nazionale italiana ci disputò alcune gare in occasione dei Mondiali di Calcio del 1934, vinti proprio dagli azzurri.

Nelle foto possiamo vedere la tribuna dello Stadio della Rondinella ed una veduta dall'alto in cui si scorgono: a destra lo Stadio Nazionale, accanto lo Stadio della Rondinella ed il campo Apolloro e sulla sinistra l'Ippodromo Villa Glori.

STADIO NAZIONALE

Dal 1943 al 1953

Dopo la caduta del regime fascista e fino alla demolizione e la successiva ristrutturazione che avvenne nel luglio del 1957, lo stadio riprese il nome di Stadio Nazionale. Dal 1949 fu ribattezzato, informalmente, in ricordo delle vittime della tragedia di Superga, Stadio Torino.

STADIO OLIMPICO

Dal 1953 al 1989

Lo stadio Olimpico di Roma

Il debutto della Roma allo Stadio Olimpico avviene nell'ultima gara del campionato 1952/53, in occasione dell'incontro Roma-Spal terminato 0-0. La Roma disputa all'Olimpico i suoi incontri casalinghi fino alla ristrutturazione per i Mondiali di Calcio di Italia 90, quando per un anno si trasferisce al Flaminio.

STADIO FLAMINIO

1989/90

Lo stadio Flaminio di Roma

Nel 1957 lo Stadio Nazionale venne ristrutturato e prese l'attuale nome di Stadio Flaminio. La capienza scese di circa 20.000 posti a sedere.

Nel 1989 è un autentico ritorno all'antico per la squadra giallorossa: la Roma di Gigi Radice gioca le partite interne allo Stadio Flaminio per via dei lavori di ristrutturazione dell'Olimpico in vista dei Campionati del Mondo di Italia 90. La bassa capienza dello stadio Flaminio consente alla società giallorossa di realizzare solamente 10000 abbonamenti.

STADIO OLIMPICO

Dal 1990 ad oggi

Lo stadio Olimpico dopo i lavori di ristrutturazione

Terminati i lavori di restauto per i campionati mondiali di calcio, nel 1990 la Roma può tornare nel nuovo stadio Olimpico. La struttura è stata ridimensionata e coperta, non ha quasi più nulla a che fare con il resto dell'impianto. L'esordio avviene nella prima giornata del campionato 1990/91, vinciamo 4-0 contro la Fiorentina, rete di Voeller, raddoppio di Salsano e doppietta di Carnevale.

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Ultima modifica di questa pagina: 24/05/2022