Nato a Ginevra in Svizzera nel 1896, Vincenzo Biancone si trasferisce a Roma da giovanissimo. Nel 1912 gioca, sia come portiere, sia come attaccante nell'Audace, uno dei club romani dell'epoca. Prosegue l'attività di calciatore fino al campionato 1920/21, quando intraprende la carriera di dirigente nel club divenuto FC Esperia Audace. L'Audace era tra i club più "ricchi" della Capitale, amministrato e finanziato dal comm. Farneti.
Nel 1926 i biancorossi dell'Audace e i biancoverdi dell'Alba si fondono nell'Alba Audace e un anno dopo, assieme alla Fortitudo-Pro Roma ed il Foot Ball Club di Roma, dal 1901 la prima società di calcio romana, uniscono le loro forze per la nascita dell'Associazione Sportiva Roma. Biancone ha dolci ricordi del club biancoverde dell'Alba: "Lo chiamavano la casa del ricamo per il gioco sopraffino che aveva, specie all'attacco."
Vincenzo Biancone, nel primo periodo della neonata Roma, decise di non abbandonare il ruolo di arbitro, rinunciando così inizialmente a qualsiasi incarico. Pur essendo citato nell'ordine del giorno del 22 luglio, non fa parte dell'organigramma ufficiale pubblicato il 31 agosto. Presegue ad indossare la "giacchetta nera" fino al 1932, arbitrando anche in serie A. Nell'estate del 1932 Renato Sacerdoti ottenne un'aspettativa per Biancone, che così potè accompagnare la squadra in Svizzera a Martigny per un incontro amichevole. Al rientro a Roma la squadra, incoraggiata dal presidente Sacerdoti, nella sede di via Monterone espresse tutto l'affetto al dirigente al grido "Biancone deve restare", così Biancone decise d'interrompere la carriera di arbitro per dedicarsi esclusivamente alla Roma.
Dal 1932 Vincenzo Biancone entra a far parte dei quadri dirigenziali della Roma, prima come segretario, poi come dirigente accompagnatore ed in seguito come direttore sportivo.
Nel 1941 allestisce a Schaffer la squadra che a fine stagione si laurea campione d'Italia, portando il tricolore per la volta a Roma invece che in una città del Nord Italia: ingaggia Pantò, Krieziu, Cappellini e Mornese. Nelle stagioni successive, nel buio periodo della seconda guerra mondiale, si adopera per tenere in vita la casse societarie e l'Associazione Sportiva.
Nel 1949 la FIGC lo nomina Segretario delle squadre nazionali ma quando la Roma nel 1951 è in piena zona retrocessione lo richiama e lui torna nella Capitale. E' Biancone a puntare su Gipo Viani per riportare subito in serie A i giallorossi. Durante la stagione però tornano a galla vecchi malumori con la società ed a fine stagione, riconquistata la serie A, sia Biancone sia Viani danno le dimissioni.
Alla fine Biancone rientrò nella Roma poco dopo. Nel 1958 affianca il tecnico della Nazionale Ferrari.
Nel complesso Vincenzo Biancone fa parte della società giallorossa per più di quarant'anni e per il suo addio la Roma organizza una grande festa. Muore un anno dopo aver la lasciato la società giallorossa, nel 1974.
"Forse l'uomo che l'ha più amata." Sandro Ciotti
Vincenzo Biancone, in basso a sinistra, e la Roma vincitrice della Coppa delle Fiere
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Ultima modifica di questa pagina: 06/01/2024