Le pagine del sito dedicate ai grandi romanisti nel corso della storia del club giallorosso. Le biografie degli storici dirigenti Vincenzo Biancone e Fernando Fabbri, dei massaggiatori e medici sociali Angelino Cerretti, Giorgio Rossi e Ernesto Alicicco.
"Forse l'uomo che l'ha più amata". Vincenzo Biancone fu Direttore Sportivo dell'A.S.Roma dal 1927 per i primi 40 anni di vita della società giallorossa. Tifosissimo dei colori giallorossi, sognava una squadra zeppa di calciatori romani. Vai alla pagina dedicata a Vincenzo Biancone |
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Angelo Cerretti fu il primo massaggiatore dell'A.S.Roma. Lavorò nella società per più di 40 anni curando gli acciacchi di tantissimi giocatori, sin dalla fondazione, l'epoca di Ferarris e Bernardini, fino agli anni 60. Autodidatta, si chiudeva alla Biblioteca Nazionale dove leggeva testi di medicina che riportano ancora oggi le sue annotazioni autografe. L'anno del primo scudetto partì volontario per la Russia e fu sostituito durante la sua assenza da Angelo Cesaroni. Grande sostenitore dei colori giallorossi ricoprì quasi una figura paterna all'interno dello spogliatoio, eppure diceva sempre di essere l'ultima ruota del carro. Muore nel 1974 e nel suo testamento chiede che il feretro passi per il vecchio Campo Testaccio. |
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Giorgio Rossi, massaggiatore dell'A.S.Roma dagli anni 60 ai giorni nostri. Infermiere nei Vigili del Fuoco, fà il suo ingresso nella società il 29 dicembre 1957, quando un amico gli chiese di sostiturlo in occasione di un torneo delle giovanili a Sanremo. Figura di riferimento per tutti i tifosi "nostalgici", con la Roma vince gli scudetti del 1983 e del 2001. |
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Stagione 1984/85 |
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2003/04 |
Ernesto Alicicco è stato nello staff medico della Roma dal 1978 fino al 1999, epoca dell'avvento di Fabio Capello. Grande tifoso giallorosso, dopo vent'anni di onorata carriera alla Roma ha lavorato al Brescia e con la Nazionale Under 21. |
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Il cammino di Fabbri nell'universo sportivo era iniziato nella fucina del calcio dilettantistico. Da dipendente della Stefer, venne arruolato nei quadri dell'omonima squadra aziendale da Aldo Pasquali, destinato, sin dagli Anni 60, a compiere una invidiabile carriera nei quadri dirigenziali giallorossi. Nel 1979, con l'avvento della presidenza Viola, Pasquali vide rafforzare il proprio ruolo e il suo suggerimento di puntare sull'"omone" conosciuto alla Stefer, è immediatamente accolto. Fabbri viene inizialmente assegnato al settore giovanile, due stagioni a fianco di Saul Malatrasi, dal 1980 al 1982, poi, nell'anno di grazia 82/83, la richiesta d aggregarsi alla prima squadra. Nell'occasione, il colloquio con il presidente Viola è in pieno stile pirandelliano. Fabbri, intimorito, mette le mani avanti: "Presidente, forse non sono all'altezza di un incarico così importante" Viola di rimando, lo "tranquillizza": "Non ti preoccupare, se vai male ti licenzio". L'Omone, però, non va male e per 15 anni, il suo volto, si sposa indissolubilmente con quello della Lupa. Dirigente accompagnatore, di lui Viola diceva "Quello che le dice Fabbri è come se glielo dicessi io". nel febbraio del 1988, per il suo compleanno, Giuseppe Giannini e i compagni di quella Roma, gli fecero trovare nel parcheggio di Trigoria una macchina tutta infiocchettata; Fernando Fabbri si commosse, era riuscito, nel suo ruolo di accompagnatore, ad entrare nel cuore della squadra, a divenirne parte integrante. |
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Ultima modifica di questa pagina: 06/09/2020