Gaetano Anzalone

Il presidente gentiluomo

Biografia di Anzalone

Il presidente della Roma Gaetano Anzalone
Il presidente della Roma Gaetano Anzalone

Gaetano Anzalone nasce a Roiate, comune romano confinante con il frusinate, il 5 ottobre 1930. Imprenditore edile e membro del consiglio comunale della città di Roma nelle fila della Democrazia Cristiana, intraprese la carriera di dirigente sportivo nell'Ostiense per approdare alla società giallorossa a metà anni 60 come responsabile del settore giovanile. Uomo di fiducia del presidente della Roma Alvaro Marchini, Anzalone gli succede diventando presidente della Roma il 13 giugno 1971, quando rileva la proprietà della società capitolina per un miliardo e mezzo di lire.

Signorile e dai modi cordiali, Anzalone fu chiamato dai tifosi della Roma "il presidente gentiluomo". Dalla stagione 1971/72 resta al timone della squadra giallorossa per otto anni, visse il suo momento di gloria quando la squadra vinse il torneo Anglo Italiano nel 1972 e, sul suolo nazionale, con la conquista del terzo posto nel campionato 1974/75. S'impegnò molto, purtroppo invano, per cercare di far vincere alla Roma qualche altro trofeo. Portò in giallorosso due dei protagonisti del secondo scudetto: il tecnico Nils Liedholm ed il centravanti Roberto Pruzzo.

Ingaggiò il forte attaccante Pierino Prati (nel 1973/74), valorizzò al meglio i giovani del vivaio (Conti, Rocca e Di Bartolomei su tutti) e cedette, dopo un fiume di polemiche, il capitano dell'epoca Franco Cordova alla Lazio. Il rapporto tra Cordova e Anzalone non fu mai dei migliori ed a riguardo il presidente affermò: "Non mi piaceva e non mi piace ancora oggi. Non era sincero, faceva quello che gli pareva ed era il genero di Marchini. E tutti sapevano che Alvaro Marchini ce l'aveva con me... Nel 1976 ho licenziato e venduto Cordova per tenere Di Bartolomei. L'ho fatto nonostante una buona parte dei tifosi romanisti fosse 'cordoviana'. Di Bartolomei mi è stato molto grato per questo."

Nel 1974 permise a De Sisti di tornare a vestire la maglia giallorossa: "è romanista ed è onesto" rispondeva a chi gli criticava il ritorno del non più giovanissimo "Picchio". Negli otto anni della sua gestione non speculò mai sulla Roma e questo lo rende ancora oggi uno dei presidenti ricordati con più affetto dal popolo romanista.

Questi gli allenatori della Roma sotto la gestione Anzalone: Helenio Herrera (sostituito per un breve periodo da Trebiciani), Manlio Scopigno, Nils Liedholm, Gustavo Giagnoni e Ferruccio Valcareggi.

Anzalone festeggiato dai tifosi della Roma alla stazione dopo la trasferta vinta 3-1 a Bologna nella stagione 1972/73

Anzalone festeggiato dai tifosi della Roma alla stazione dopo la trasferta vinta 3-1 a Bologna nella stagione 1972/73

Trigoria e il Lupetto

Anzalone presenta il progetto del centro sportivo di Trigoria

Nel corso della stagione calcistica 1974/75 il presidente della Roma Gaetano Anzalone presenta alla stampa e a tutti i sostenitori della squadra giallorossa il progetto di un nuovo centro sportivo interamente dedicato al club giallorosso, nella zona di Trigoria.

Anzalone presenta alla stampa il lupetto della Roma
Anzalone presenta alla stampa il lupetto della Roma

Nel 1978/79, ultimo anno della sua presidenza, Anzalone presenta il materiale tecnico della Roma con il nuovo simbolo, il lupetto stilizzato realizzato dal designer Piero Gratton.

Il passaggio a Viola

Nell'estate del 1979 Gaetano Anzalone era stanco e provato da otto anni di presidenza giallorossa. Decise di cedere la società a Dino Viola, senza guadagnarci praticamente nulla. Lasciava alla società giallorossa un nuovo impianto d'allenamento (Trigoria) e un nuovo storico simbolo, il lupetto di Gratton, che vide la luce verso la fine della sua gestione.

Il suo addio fu romantico e commovente, da vero innamorato dei colori giallorossi al momento della cessione pianse.

Entrò nella Roma umiliata dalla "colletta del Sistina" e ne uscì dopo averne ricostruito l'immagine, lasciandola nelle sicure mani dell'ingegner Dino Viola. Se pur non vinse trofei prestigiosi questo potrà essere sempre il vanto del presidente Anzalone, che gettò le basi per il più florido periodo della storia del club giallorosso.

"Ho preso la Roma da Marchini per 1 miliardo e 480 milioni, l'ho ceduta a Viola per 1 miliardo e 600 milioni: con in più Trigoria e un vivaio giovanile forse unico in Italia; e con in mezzo otto anni di svalutazione galoppante: mi sembra di essere stato avveduto e onesto, non ho tentato speculazioni..."

Anzalone in lacrime annuncia la cessione della Roma

Il presidente Anzalone in lacrime annuncia la cessione della sua amata Roma.

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Ultima modifica di questa pagina: 23/05/2022