Il tifo della Roma negli anni 20 e 30

Il tifo della Roma negli anni 40 e 50

Il tifo della Roma negli anni 60 e 70

Il tifo della Roma negli anni 80

Il tifo della Roma negli anni 90

Il tifo della Roma negli anni 2000

Il tifo della Roma negli anni 20 e 30

Roma, Campo TestaccioTifosi della Roma a Monte dei cocciSin dalla sua nascita la Roma ha sempre potuto contare su un'appassionata e calorosa tifoseria. La fusione tra Alba, Fortitudo e Roman fece confluire nella neonata Roma la maggioranza degli appassionati di calcio della capitale. Durante le prime partite lo stadio del Motovelodromo Appio è gremito seppure per raggiungerlo bisognava fare diversi chilometri a piedi.

Nel 1929 la Roma si sposta a Campo Testaccio che con il trascorrere del tempo e degli avvenimenti diverrà un luogo leggendario. Il numero di spettatori è spesso superiore a quello della capienza dello stadio, come se non bastasse per guardare la partita senza pagare il biglietto i tifosi si accomodavano sul Monte de' cocci. Negli anni del Testaccio il rapporto tra la squadra e la tifoseria è strettissimo. I tifosi romanisti guardano la partita dalle tribunette di legno dipinte di giallorosso, ogni domenica accompagnano la squadra con un caloroso incitamento fuori dal comune per quell'epoca. Nei primi anni trenta Toto Castellucci scrive la Canzona di Testaccio, il primo inno della Roma.

Roma, Campo Testaccio Roma, Campo Testaccio

Il tifo della Roma negli anni 40 e 50

La Roma ed i suoi tifosi si trasferiscono da Campo Testaccio allo stadio Nazionale (ora Flaminio) in attesa di approdare definitivamente allo Stadio Olimpico. E' allo Stadio Nazionale che verrà festeggiato il primo meritato scudetto. La tifoseria della Roma non ha ancora in quegli anni un connotazione precisa, mancano ancora due decenni alla nascita del vero e proprio tifo organizzato.

Nella stagione successiva alla retrocessione tuttavia si vennero a creare nella Capitale, anche grazie al presidente Renato Sacerdoti, dei circoli di tifosi intitolati ad Attilio Ferraris (scomparso in quegli anni) che avevano un forma simile a quelli che sarebbero diventati poi i club ed i gruppi. Nel solo anno di serie B, forti del motto "Anche in serie B, la Roma resta la squadra più forte del mondo", vennero creati in tutto il Lazio circa ottanta club con un totale di 24000 tifosi tesserati. Con la nascita dei circoli Attilio Ferraris divenne una consuetudine per la Roma avere i suoi tifosi al fianco anche nelle partite disputate fuori casa. I circoli vennero poi chiusi dalle Forza dell'Ordine verso la fine del decennio poichè le autorità sospettavano che al loro interno potessero celarsi delle bische clandestine.

Tifosi della RomaTifosi della RomaTifosi della RomaTifosi della Roma dopo la serie B

Tifosi della Roma Tifosi della Roma Tifosi della Roma

Il tifo della Roma negli anni 60 e 70

Tifosi della RomaPrima del 1977 la Curva Sud racchiudeva una miriade di gruppi e gruppetti, tutti senz'altro validi ma privi di quella coesione che contraddistinguerà la tifoseria in futuro. Formati per lo più da gente di quartiere, ogni gruppo lanciava il proprio coro senza alcuna forma di coordinamento. Progenitori del tifo organizzato in Curva Sud furono i Guerriglieri della Curva Sud, i Fedayn ed i Boys, attivi fin dai primissimi anni '70.

Il 9 gennaio 1977 (Roma-Sampdoria 3-0), seguendo l'esempio  degli altri gruppi ultras italiani che più si davano da fare (Ultras Tito Cucchiaroni, Ultras Granata, etc.) i gruppi romani (Guerriglieri della Curva Sud, Pantere, Boys, Fossa dei Lupi, etc.) decisero di unirsi dando vita a quello che sarà uno dei migliori gruppi di tutto il panorama di tifo europeo, il Commando Ultrà Curva Sud.

La tifoseria giallorossa negli anni 60
La tifoseria giallorossa negli anni 60
La nascita del Commando Ultrà Curva Sud
1978, Roma-Juventus
Striscioni per Rocca
Il Commando Ultrà Curva Sud nella stagione 1977/78
1978, derby Roma-Lazio
Curva Sud in bianco e nero

Il tifo della Roma negli anni 80

La curva Sud

Il Commando di allora (che in trasferta portava di solito lo striscione più piccolo Ultrà Roma) era un gruppo ultras nel vero senso del termine. Dal 1977 al 1987 il C.U.C.S. ha fatto scuola in Italia e nel mondo: tifo continuo e compatto in casa e in trasferta, tutti schierati se c'erano problemi, nessun rapporto con la società A.S. Roma. Era un altro calcio, è vero. Pruzzo correva sotto la Sud dopo i gol, è vero. Fino al 1985 la polizia manco ti scortava in trasferta è vero. Tutto inizia ad incrinarsi nell'estate del 1987, quando arriva Manfredonia... (dal sito asomaultras.it)


1982/83, bandierone Popeye del Cucs
Roma-Genoa la partita del secondo scudetto
1983/84, quanta merda davanti a noi
Ai laziali: la nostra certezza è grande quanto la vostra illusione
Striscione della Curva Sud "Fate e scrivete ciò che volete, ma come stappate quando ci vedete!!"
Striscione della Curva Sud "Noi... dove non srete mai voi"
Striscione della Curva Sud "A cazzari"
Striscione della Curva Sud "L'anima de li mortacci vostra"
1982/83, Acilia
1982/83, Boccea
1982/83, Ciampino
1982/83, 12° giallorosso
1982/83, Via Ugo Ojetti
1982/83, Pomezia
1982/83, Roma capoccia
riconoscibile Venditti
1982/83, Viale Somalia
1982/83, Ostia
1982/83, la Tribuna Tevere
Fumogeni in Curva
Roma Testaccio ti guarda

 

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Ultima modifica di questa pagina: 03/03/2020

 

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