Daniele De Rossi in Curva Sud

Ci sono calciatori che quando esultano vanno sotto la Curva. E c'è Daniele De Rossi che, se avesse potuto in Curva, ci sarebbe entrato del tutto. Quando Morganti ha fischiato la fine della stracittadina ed i calciatori della Roma sono andati a festeggiare sotto la propria Curva, Daniele De Rossi ha pensato bene di prendere il cuore e gettarlo oltre la cancellata gialla che lo separava dai suoi tifosi. O meglio, una rappresentanza dei suoi tifosi dal momento che, in segno di protesta verso le nuove norme sempre più repressive, la maggior parte di essi in quella Curva non c'era. Peccato. Credo che sia stato molto più emozionante vedere De Rossi arrampicarsi su quel cancello che veder passare sotto le braccia di Muslera il pallone calciato da Marco Borriello. In quel gesto vero da capitano antico c'è molto più di quanto si sforzano a costruire artificiosamente sulle tv a pagamento. Altro che "uomo partita", "spider camera" o capatine negli spogliatoi prima della gara... De Rossi è il nuovo simbolo della Roma, con la sua barba lunga che lo mette in contraddizione con lo stereotipo del calciatore gelatinato e patinato. Da Totti a De Rossi, è in determinati momenti che si sancisce un passaggio di testimone. Come quando Francesco a vent'anni già si prendeva gioco a suon di colpi di tacco degli avversari e si procurava i calci di rigore per il suo capitano di allora, Giuseppe Giannini. Che a sua volta era cresciuto sotto le ali di Agostino Di Bartolomei. Credo che poche squadre al mondo possano vantare come capitani dei giocatori così rappresentativi nati nella propria città. Daniele De Rossi ieri ha giocato il suo primo derby da capitano e a fine partita, per festeggiare, ha gettato il suo cuore in Curva Sud.

Seguenza fotografica di Daniele De Rossi che si arrampica sul cancello della Curva Sud

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